
Borse in calo, Tim volatile dopo l’accordo
Sotto i riflettori c’è Tim: il titolo era salito molto dall’inizio della settimana sulla base delle indiscrezioni che anticipavano l’accordo tra il ministero dell’economia e finanze e il fondo Kkr. Il memorandum of understanding prevede che il Mef arrivi al 20% della società NetCo; indiscrezioni di stampa aggiungono che la cordata tra il Mef e il fondo in parte pubblico F2i e Cdp arriverebbe al 35%. Oggi dopo il +5% in avvio, il titolo sale dello 0,69 per cento, da inizio settimana +10,3%.
Dopo il recupero degli ultimi due giorni il settore bancario oggi è piatto, per l’indice Ftse Italia All Shares dalla chiusura di lunedì il calo è di circa il 3%.
Gli indici di borsa sono oggi negativi, anche nel caso del Ftse Mib (-0,43%) si interrompe il rimbalzo di due giorni dopo sei sedute in calo. Il bilancio settimanale è negativo di poco più di mezzo punto percentuale. A Wall Street si attende un avvio in lieve calo, questo mostrano i futures su Wall Street.
Gli investitori guardano alla Cina: questa mattina la borsa di Shanghai è scesa del 2%. Il governo di Pechino si è mosso per gestire il debito delle province, che sono state autorizzate a emettere prestiti fino all’equivalente di 140 miliardi di dollari per ripagare i debiti delle società finanziarie create negli ultimi anni dalle amministrazioni periferiche.
L’attenzione è in particolare sul promotore immobiliare Country Garden Holdings Co., con sede a Guangdong, che ha previsto una perdita multimiliardaria per la prima metà di quest’anno. Il titolo è sceso oggi del 5%, nelle ultime 5 sedute -29%.
Sul fronte dell’energia, il future di settembre del gas è scambiato sul Ttf di Amsterdam a poco meno di 37 euro al megawattora. Oggi un calo dell’0,6%, rispetto a una settimana fa l’incremento è di poco meno del 27%.