
Borse in netto peggioramento a metà seduta. Frena la manifattura nell’Eurozona
Le borse peggiorano dopo un avvio tranquillo. A Milano l’indice Ftse Mib, che saliva di circa lo 0,30%, ora scende di poco meno dell’1%, in linea con Parigi e Francoforte. Limita le perdite l’indice Ftse 100 di Londra, -0,45%. L’indice principale della borsa italiana ha chiuso luglio con un rialzo del 5%, trainato soprattutto da banche, auto e società energetiche.
Il calo dei listini di oggi è andato di pari passo con la pubblicazione dei dati sull’indice dei direttori acquisti relativi alla manifattura nell’Eurozona a luglio. Dati in peggioramento, seppure in linea con la stima preliminare: l’indice è a quota 42,7, dal valore di 43,4 di luglio. Il dato è nettamente sotto quota 50, il confine tra contrazione e crescita dell’attività.
Rispetto alla prima stima è leggermente superiore il dato italiano, a quota 44,5. Confermato invece il dato fortemente negativo della Germania, 38,8,
Tra i titoli a Piazza Affari il rialzo maggiore è Telecom Italia (+1,60%), dopo i conti positivi presentati dalla controllata Tim Brasil e anche per le indiscrezioni di stampa che hanno parlato di un possibile ingresso del Mef, del ministero dell’economia e finanze, in cordata con Cdp e il fondo F2i.
Sul fronte opposto, i maggiori ribassi sono per Stellantis (-2,65%), Banca Mps (-2,78%) e Nexi, che scende del 4,70% dopo la presentazione dei conti trimestrali. La società di servizi finanziari archivia il primo semestre del 2023 con ricavi a 1,577 miliardi di euro, in crescita dell’8,1% rispetto al primo semestre 2022 e un Ebitda pari a 771,8 milioni di euro, in crescita dell’11,6% rispetto all’anno precedente.