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Cosa farà Draghi in Europa? Il suo programma in un articolo sull’Economist- Corriere.it

Cosa farà Draghi in Europa? Il suo programma in un articolo sull’Economist- Corriere.it

L’agenda Draghi per l’Europa

In una fase in cui l’Ue rischia di essere un vaso di terracotta tra vasi di ferro, Stati Uniti e Cina, quello proposto all’ex presidente della Bce un compito fondamentale per il futuro del Vecchio Continente. E Draghi ha le idee chiare su cosa serve davvero all’Europa. Tracce di quello che potrebbe essere il suo programma si leggono tra le righe del suo intervento di alcuni giorni fa su The Economist. L’Unione europea ha bisogno di nuove regole e una maggiore condivisione della sovranit, ha spiegato l’ex premier, dal momento che le strategie che nel passato hanno assicurato la prosperit e la sicurezza dell’Europa, affidandosi all’America per la sicurezza, alla Cina per l’export e alla Russia per l’energia, sono diventate insufficienti, incerte o inaccettabili.

Nuove regole di bilancio

Per difendere la propria competitivit l’Unione europea deve ridefinire le politiche di bilancio. Le nuove regole dovrebbero essere sia rigorose, per garantire la credibilit nel medio termine, sia flessibili, per consentire ai governi di reagire a choc imprevisti, ha spiegato Draghi, evidenziando che le regole attuali non sono n l’una n l’altra cosa, e portano a politiche troppo lasche nei periodi di boom e troppo rigide nei periodi di crisi.

Federalizzare alcune spese

La strada tracciata da Draghi nel suo intervento sull’Economist opposta a quella che hanno in mente i sovranisti, non prevede infatti di lasciare pi spazio ai singoli governi ma anzi di trasferire maggiori poteri di spesa al centro e federalizzare alcune spese per investimenti in modo da raggiungere, come avviene negli Stati Uniti, un equilibro tra regole rigide per i singoli Stati ai quali proibito andare in disavanzo, e scelte fiscali a livello centrale. Questo percorso richiederebbero quindi nuove forme di rappresentanza e di processo decisionale centralizzato, si legge nell’intervento di Draghi che, in vista dell’allargamento dell’Ue ai Balcani e all’Ucraina, mette in guardia dall’evitare di ripetere gli errori del passato, espandendo la periferia senza rafforzare il centro, altrimenti rischiamo di diluire l’Ue anzich metterla in condizione di agire.

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