In un condominio di tre appartamenti abbiamo iniziato i lavori concordando lo sconto in fattura da parte dell’impresa che, a sua volta, ha ceduto il credito ad una banca. Questa per le riconosce non pi il 102 o 103 di 110, come sembrava in origini, ma, circa il 93. La differenza, ossia il mancato recupero da parte dell’impresa, pu essere fatturata al condominio e/o per un terzo ai singoli e, soprattutto, pu essere detratta ossia godere dei benefici previsti per il 110%?
Lettera firmata — via email
Il rimborso a 102 euro per i crediti d’imposta da Superbonus ormai un ricordo lontano, perch queste quote risalgono a oltre due anni fa, quando i tassi di interesse erano al minimo storico; allora in qualche caso (ad esempio le Poste) si arrivava addirittura a 105. Le poche banche che sono ancora operative nella cessione, comprano crediti da Superbonus riconoscendo attorno all’85% dei costi fatturati (quindi circa 94 euro ogni 110 di credito fiscale) quando a cedere il committente dei lavori; la cifra un po’ pi bassa quando ad effettuare l’operazione l’impresa esecutrice che pratica lo sconto in fattura e quindi il valore di 93 indicato dal nostro lettore in linea con il mercato. Il Fisco riconosce il 110% sulle somme fatturate e asseverate per i lavori che danno diritto all’agevolazione ma non ha nessuna rilevanza ai fini tributari a quanto viene ceduto il credito. La banca che ha comprato a 93 potr usufruire direttamente del rimborso del 110% in quattro anni o cedere al prezzo che ritiene opportuno a un cliente professionale che potr a sua volta scaricare al 110% la quota del credito originario acquistata. Riconoscere anche la differenza tra la spesa sostenuta dal lettore e quanto scontato dall’impresa che esegue i lavori significherebbe per il Fisco rimborsare 117,7 euro per una spesa relativa a lavori che in realt valgono 100, quindi evidentemente l’operazione non possibile.
Con la consulenza di Gino Pagliuca