
Patto anti-inflazione? Perché non funziona, l’industria si tira indietro: «Impraticabile»- Corriere.it
L’inflazione riduce il potere d’acquisto. E cos continua nel mese di giugno il calo delle vendite al dettaglio: meno 0,7% i volumi. Nonostante il rialzo dei prezzi l’effetto si vede anche sul valore delle vendite, che si riduce dello 0,2%. Come ci si poteva aspettare il fenomeno riguarda i beni non alimentari, dove la spesa pi facile da tagliare per le famiglie: -0,7% in valore e -0,9% in volume. Ma anche per gli alimentari dove le vendite in valore aumentano dello 0,3% ma quelli in volume diminuiscono dello 0,2%.
Federdistribuzione: dall’industria argomentazioni pretestuose
Le difficolt sul fronte delle vendite favoriscono il rimpallo delle responsabilit ai diversi livelli della filiera. Il governo sta cercando di chiudere un accordo sulla linea dell’intesa francese che ha bloccato i prezzi di un paniere di beni oltralpe da met marzo a met settembre. Ora la grande distribuzione (rappresentata da Federdistribuzione, Ancd-Conad e Ancc Coop) da una parte si rende disponibile seppure a una serie di condizioni, dall’altra punta il dito verso i produttori.
Dice il presidente di Federdistribuzione Alberto Buttarelli: La distribuzione moderna sta collaborando con il governo sul progetto di un trimestre anti-inflazione dichiarando la propria disponibilit a firmare un protocollo su un paniere di prodotti a prezzi calmierati che assumerebbe maggiore efficacia se condiviso anche dal settore della trasformazione industriale. Da mesi chiediamo all’industria di mostrare senso di responsabilit verso le famiglie, abbassando laddove possibile i propri listini di vendita. Ancora una volta l’industria di trasformazione sollevando argomentazioni pretestuose e strumentali, si dichiara indisponibile a sottoscrivere un accordo. La distribuzione moderna invece conferma la volont di continuare al collaborazione con il governo per ricercare comunque possibili forme che consentano di contrastare l’inflazione a tutela di famiglie e consumi.
Da Federalimentare a Centromarca, il no dei produttori
Per il momento il mondo dei produttori, da Centromarca a Federalimentare passando per Unionfood, ha confermato la propria indisponibilit pur senza motivare la sua contrariet. Pur non mettendo in dubbio la validit delle motivazioni che portano il governo, attraverso il Mimit, a promuovere interventi a sostegno del potere d’acquisto delle famiglie, Centromarca e Ibc, hanno ritenuto non praticabile la sottoscrizione del protocollo del Trimestre anti-inflazione, comunicano in una nota. La decisione, spiegano, stata presa tenendo conto sia di aspetti sostanziali sia di valutazioni di carattere formale e giuridico. La discussione non di oggi, era gi partita lo scorso ottobre. La gdo aveva pubblicato pagine a pagamento sui giornali per fare una sorta di “offerta di collaborazione” con il mondo della produzione per bloccare i prezzi. Ma l’iniziativa finita nel nulla. Ma ora entrato in campo il governo. Da notare, per finire, la totale assenza nella discussione del mondo delle associazioni dei consumatori.